Eccessiva stanchezza, occhi gonfi, cambio di peso repentino, questi sono solo alcuni dei sintomi causati da un mal funzionamento della tiroide. Ma di cosa si tratta, qual è il suo compito e quali sono i rischi legati a una sua disfunzione?
Se pensate che alcuni dei vostri scompensi siano dovuti proprio a questa problematica, nell’articolo troverete qualche informazione in più per chiarirvi le idee e decidere se finalmente sia arrivato il momento di rivolgersi ad un professionista.
Cos’è la tiroide?
La tiroide è una ghiandola a forma di farfalla che si trova all’altezza del collo. Il suo principale compito è quello di secernere gli ormoni che regolano la velocità e l’efficienza del metabolismo. Spesso questa ghiandola però produce troppi o troppo pochi ormoni e questa disfunzione può provocare diversi problemi.
Iper o ipo? Come capirlo
I sintomi da malfunzionamento della tiroide sono vari e diversificati in base alla quantità di ormoni prodotti. Le disfunzioni vengono divise in: ipertiroidismo e ipotiroidismo.
- I campanelli di allarme dell’ipotiroidismo, cioè di una sottoproduzione di ormoni, possono essere uno sproporzionato incremento di peso, stanchezza eccessiva, crampi muscolari ma anche la difficoltà nel ricordare cose e il rallentamento delle attività cognitive. Per le donne, inoltre, anche le irregolarità mestruali possono essere dovute alla lentezza della ghiandola.
- Per ipertiroidismo invece si intende un’eccessiva produzione di ormoni e a differenza dell’ipotiroidismo i sintomi che possono avvisarci possono essere l’immotivata perdita di peso legata però alla continua sensazione di fame, un eccessivo nervosismo e senso di irritabilità, frequenti tachicardie, intolleranza al caldo e uno spropositato aumento della sudorazione.
Fare attenzione e notare fin da subito questi sintomi è davvero molto importante, perché solo così sarà possibile aiutare la diagnosi del medico. Certo, sarà necessario effettuare tutti gli esami per poter convalidare o escludere la diagnosi, ma sicuramente questo potrà aiutarvi.
Quando?
Anche in questo caso sarebbe bene parlare distintamente dei due disturbi, questo perché le cause che portano alle patologie sono diverse tra loro.
- L’ipotiroidismo è molto più diffuso nelle donne, esistono sì forme congenite, ma non c’è un range di età all’interno del quale si rischia maggiormente l’insorgere della patologia.
- Anche l’ipertiroidismo è molto più frequente nelle donne, ma in questo caso spesso non si manifesta prima dei 40 anni.
Soffrire di disturbi della tiroide è una problematica molto diffuso, ma non per questo da sottovalutare. Rendersi conto dei sintomi e chiedere aiuto al proprio medico è fondamentale per cercare di limitare i danni diffusi che, a lungo termine, possono influire sugli aspetti della vita quotidiana.