Malattie, danni e cambiamenti nella cavità orale influiscono sui denti e sulle gengive e qualche volta richiedono l’applicazione delle procedure di chirurgia orale.
Di che cosa stiamo parlando?
La chirurgia orale o odontostomatologica è una branca della chirurgia che comprende un’ampia gamma di trattamenti medici effettuati solitamente in anestesia locale, in ambiente ambulatoriale.
Quando è necessario ricorrere alla chirurgia orale?
Quando si tratta di curare e risolvere specifici casi clinici, come difficoltà e irregolarità nella cavità orale che risultano essere sfavorevoli ed irreversibili, come:
- mancanza di denti;
- l’estrazione di denti rotti e di residui radicolari;
- innesti d’osso e di tessuti;
- condizioni patologiche, come i granulomi, asportazioni di cisti e tumori dei mascellari;
- estrazione di denti inclusi o semi-inclusi nelle ossa mascellari;
- l’implantologia, interventi finalizzati alla sostituzione dei denti mancanti mediante l’inserzione nei mascellari di pilastri artificiali in titanio, sulle quali viene poi completata la protesizzazione.
L’ estrazione dei denti rappresenta il caso clinico più frequente. I denti del giudizio sono i più coinvolti; la causa è l’inclusione di questi nella gengiva dovuta alla mancanza di spazio sufficiente per garantirne un corretto sviluppo in fase di crescita.
Ciò può causare l’insorgere di malattie infettive, patologie parodontali a carico dei denti attigui, carie dentali, formazione di lesioni cistiche. È quindi importante intervenire con tempestività.
L’intervento si esegue in anestesia locale, ha una durata di circa 30 minuti ed un decorso postoperatorio di alcuni giorni di leggero gonfiore.
Infezioni e germi presenti all’interno dei canali degli elementi dentali possono causare l’insorgere di cisti e gra1nulomi nei mascellari. Questi si curano tramite una corretta devitalizzazione dei denti.
Quando da questa patologia derivano lesioni ossee di dimensioni consistenti, il chirurgo va a rimuovere la porzione infetta della radice (apicectomia), otturando la parte di radice che resta del dente (otturazione retrograda) e rimuovendo tutti i tessuti infetti presenti nei mascellari.
Anche questi interventi di chirurgia orale vengono solitamente eseguiti in regime ambulatoriale e permettono una guarigione molto rapida e libera da complicanze e problematiche postoperatorie.
L’implantologia è la branca dell’odontoiatria, che permette di intervenire attraverso l’applicazione di protesi fisse nel momento in cui si verifichi la perdita dei denti naturali. Consiste nella sostituzione dei denti mancanti con radici sintetiche ancorate all’osso.
La perdita dei denti impedisce alla bocca la normale espletazione delle sue funzioni, a partire dalla masticazione, oltre a compromettere l’estetica del viso.
Contrariamente a quanto si possa pensare, l’intervento di implantologia dentale non è doloroso e presenta una percentuale di successo molto elevata.
L’impianto rappresenta una straordinaria possibilità terapeutica che va riservata a situazioni in cui il mantenimento del dente sia impossibile o perlomeno irrazionale.
Proprio per questo i denti non vanno assolutamente trascurati.. anzi! Bisogna averne cura sin da piccoli.
Le piccole e buone abitudini giornaliere possono salvaguardarne la salute, come lavare i denti accuratamente dopo ogni pasto e utilizzare il filo interdentale tutti i giorni.